Casuals


Portavamo anche noi quelle sciarpe. Lunghe, colorate, a bande alternate. Le portavamo negli stadi, sulle nostre gradinate, nelle terraces. Anche i nostri nemici le portavano e li potevamo scorgere e riconoscere da lontano. Quelle sciarpe, poi, hanno iniziato a portarle un po' tutti: il tifoso da una partita e via, lo storico abbonato al suo posto da decenni, i padri e i loro figli.

Eravamo tutti insieme, eravamo tifosi ma non tutti avevamo la stessa testa. Molti di noi non disdegnavano lo scontro fisico con l'avversario e per questo non potevamo essere "soltanto" dei tifosi. Sapevamo di essere un'elite ma ora eravamo troppo riconoscibili: nelle partite calde ci scortavano, ci seguivano, sapendo perfettamente  chi eravamo perché ce l'avevamo scritto addosso. E, allora, quei colori, quelle sciarpe non li abbiamo più portati. Ci vestivamo in modo poco appariscente ma con stile. Burberry, Stone Island, Lacoste, Adidas, Sergio Tacchini e l'onore della tua squadra da difendere. Ci confondevamo con la gente e con noi si confondevano i nostri avversari. Fuori dai pubs, nelle strade, nelle stazioni. Eravamo noi, i casuals.

One Response so far.

Leave a Reply